Il momento del travaglio e del parto è la fine di un viaggio bellissimo, a volte faticoso e in cui possono sorgere problemi più o meno grandi ma indubbiamente è un viaggio speciale che dura nove mesi.
Io sono un’ostetrica, mi chiamo Alessia, laureata nel 2013 svolgo con passione il mio lavoro in ospedale e visto l’amore per la mia professione ho da poco aperto un sito (www.latuaostetrica.it) con l’intento di dare notizie giuste e basate su fonti scientifiche alle future mamme, che spesso si trovano a cercare informazioni
e risposte ai loro dubbi online, trovando notizie non veritiere che non fanno altro che alimentare la loro ansia e la loro paura.
Il travaglio di parto è un momento molto faticoso per una donna e spesso la paura blocca l’andamento del travaglio e il lavoro delle contrazioni. Diversi studi scientifici validi hanno messo in luce l’importanza di far sentire la donna a proprio agio nell’ambiente in cui si trova, che sia la sala travaglio o la sala parto o la sua
casa, che si senta protetta e sostenuta.
Le contrazioni uterine sono il “motore” di un travaglio attivo e vengono scatenate dall’ossitocina.
Se la donna non si sente tranquilla, la paura può indurre il rilascio di adrenalina e noradrenalina, in questo caso le contrazioni rallenterebbero con la conseguenza di allungare i tempi del travaglio di parto.
Queste, che vengono chiamate catecolamine, vengono prodotte dal nostro corpo quando c’è un pericolo, quando abbiamo paura, e lo spingono a scappare dal pericolo.

Oltre a questo aspetto ci sono altri importanti fattori che possono influire sull’andamento del travaglio di parto, tra cui la posizione assunta dalla donna durante le contrazioni.
In passato veniva obbligata a partorire e a fare il travaglio ferma distesa nel letto. Poi si è capito che impedire alla donna di muoversi fa sì che il dolore delle contrazioni sembri ancora più forte e inoltre tenendo fermo il bacino e il corpo non si aiuta il lavoro delle contrazioni.
La dilatazione e la progressione del travaglio sono un lavoro insieme dinamico e meccanico, ci sono quindi le contrazioni uterine e dall’ altra parte il movimento del feto, della testa fetale, e delle ossa del bacino materno.
Lasciando la donna libera di muoversi come crede oltre a riuscire a sopportare meglio le contrazioni, esse saranno più efficaci e svolgeranno meglio la loro funzione.
Sono state studiate proprio delle posizioni che facilitano la discesa della testa fetale nel bacino materno e velocizzano il travaglio di parto. Sarà l’ostetrica stessa che ti segue durante il parto a consigliarti la posizione migliore per il tuo caso.
Per avere una buona confidenza con il proprio corpo è bene muoversi durante tutta la gravidanza, fare una leggera attività fisica che favorisce anche il metabolismo e la circolazione sanguigna. Puoi fare lunghe camminate oppure sport come yoga e pilates.
Già durante la gravidanza puoi provare le posizioni che poi sperimenterai in travaglio, quando sceglierai quella che ti permette di sopportare meglio il dolore delle contrazioni.
Nell’ultimo trimestre di gravidanza ad esempio è utile piegarsi in avanti quando si è sedute oppure assumere la posizione carponi (a quattro zampe) poichè aiuta la rotazione del feto nell’ utero materno.

Durante il travaglio di parto sentiti libera di esprimerti, non sentirti frenata o a disagio.
Puoi muoverti come vuoi, muovere il bacino ruotandolo, camminare, utilizzare la palla se disponibile, farti fare dei massaggi dal tuo compagno. Il movimento in travaglio aiuta tanto sia per sentire meno dolore e sopportare meglio le contrazioni, sia per favorire la progressione della testa fetale nel canale del parto (il bacino osseo).
Insieme alle diverse posizioni e al movimento, in travaglio di parto è molto utile la tecnica della respirazione: concentrandoti sul respiro le contrazioni sembreranno più corte e sentirai meno il dolore.
Se vuoi imparare la tecnica di respirazione la insegno nella guida che ho creato per tutte le donne che si trovano negli ultimi mesi di gravidanza e vogliono prepararsi al parto in tranquillità, puoi scaricarla gratuitamente cliccando qui: http://www.latuaostetrica.it/guidavivereilmioparto/ .
L’ostetrica che ti seguirà durante il parto è lì per sostenerti e guidarti nel tuo travaglio, ma la forza è dentro di te, devi solo trovarla. E’ importante cercare di restare tranquilla e connetterti con il tuo corpo.
Le posizioni di cui ho parlato sono utili anche durante la fase espulsiva, quando devi spingere per far nascere il tuo bambino. Spingendo in varie posizioni (es. accovacciata, carponi ovvero a quattro zampe, seduta, in piedi, sul fianco) muoverai il bacino allargando i diametri e faciliterai il passaggio del neonato.